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al testo di Gil
Dov’eri tu quando io morivo?
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Dov'eri tu quando io morivo Lasciando il mondo sospeso in un'assenza, Una sottrazione di elementi ad un equilibrio Raggiunto - questo - con millenni di ritardo?
Non puoi ora recuperare quella solitudine Con una redenzione di frasi lapidarie, Incisioni di una postuma memoria, Antitodo ad amnesie rituali, esorcismi Di fantasmi, ghigni di nuvole In un cielo precario e grigio di segni Già privo di loquaci squarci. Muore Ogni orizzonte di scrittura e vento tra le pietre.
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Gil
- 12/09/2018 20:10:00
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Grazie, cara Laura.
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Laura Turra
- 11/09/2018 12:09:00
[ leggi altri commenti di Laura Turra » ]
Chi sia quel tu a cui il Poeta si rivolge, in questo bel testo, non è dato sapere. Forse egli parla proprio a se stesso, perché spesso la Poesia è per il poeta un dialogo con la propria interiorità (e qui chiedo perdono all’autore se non fosse questo il caso). Rimane una bella poesia, una bella scrittura. Ci lascia forse una sensazione di amarezza, ma è ugualmente un piacere leggerla. Caro Gil, non la so interpretare (del resto questo poco importa), però ti dico che mi è piaciuta moltissimo. Ti abbraccio
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